Avete mai sentito parlare di Programmatic Advertising? Forse sì, forse no. Si tratta, in ogni caso, di software – e quindi computer – che acquistano in modo automatico i banner e le pubblicità digitali. In poche parole, il Programmatic Advertising consiste nel sistema di computer che acquistano dello spazio online, su siti, blog e via dicendo, sul quale piazzare la pubblicità digitale.
Si tratta di una fortunata novità nell’ambito della pubblicità digitale, con pochi anni di vita, eppure che è diventata davvero fondamentale nel campo dell’advertising: oggi vale circa 6 miliardi di dollari, anche se è partita da zero. Sempre più aziende e professionisti fanno ricorso a questo sistema per pianificare le proprie campagne pubblicitarie online, e in molti sono fermamente convinti che si tratti di un metodo migliore di quello tradizionale (e manuale) dell’acquisto di banner e spazi.
Il Programmatic Advertising è uno strumento innovativo nel campo della pubblicità online, che ha avuto un grande successo soprattutto perchè permette di raggiungere un target mirato, con meno costi rispetto a quelli necessari per i metodi tradizionali. Non stupisce, quindi, che questa tecnica abbia conosciuto un vero e proprio boom nel mondo pubblicitario nell’arco di solo qualche anno: si tratta di una vera rivoluzione in un campo dove di solito è stato l’uomo, non il computer, a farla da padrone.
In buona sostanza, per mezzo del Programmatic Advertising, il proprietario di un sito web o di un blog anziché vendere direttamente gli spazi pubblicitari sul proprio sito ma li sfida a delle piattaforme software le quali raccolgono i quantitativi delle possibili impression sulla base dei quali, poi, gli inserzionisti possono acquistare gli spazi per mezzo di apposite piattaforme.
Il Programmatic Advertising e la sua diffusione
Il Programmatic Advertising in buona sostanza consiste in una tecnologia che permette lo scambio di spazi pubblicitari fra chi compa, o Advertiser, e l’editore, cioè colui che vende.
Tutto questo avviene per mezzo dell’Ad Exchange, un marketplace creato qualche anno fa che permette di collegare reti pubblicitarie con piattaforme DSP con un ampio numero di spazi pubblicitari disponibili, favorendo l’incontro rapido fra domanda ed offerta.
Colui che acquista può conoscere in ogni momento le impression e determinarne il valore, scegliendo fino a quanto si sia disposti a pagare. D’altro canto, il Programmatic Advertising ha dei grossi vantaggi anche per l’editor, che può sempre mettere all’asta i banner e spazi pubblicitari rimasti ancora vacanti.
La possibilità di acquistare e di vendere spazi pubblicitari in modo del tutto automatizzato ha conquistato sia venditori che compratori, ed ha anche comportato delle grandi modifiche del sistema organizzativo nella gestione delle campagne pubblicitarie aziendali, che oggi sono quasi più affidate a media esterni bensì direttamente a Programmatic Advertising.
Secondo gli esperti, questo sistema a partire da questi anni conoscerà una sempre maggiore impennata.
Come si fa Programmatic advertising
Per poter acquistare degli spazi online per mezzo del Programmatic advertising bisogna semplicemente recarsi sulla piattaforma dove agiscono i Publisher (chi vende spazi pubblicitari), detta piattaforma SSP, acronimo di Supply Side Platform. Questo spazio è un aggregatore degli spazi pubblicitari liberi, chiamato in gergo Inventory.
Gli spazi pubblicitari sono classificati per ogni editore, sono rappresentati quelli ancora disponibili, che sono venduti su base d’asta.
Gli advertiser, una volta definiti i dettagli del target, caricano il materiale su una piattaforma DSP o Demand Side Platform; gli inserzionisti concorrono quindi su queste piattaforme allo scopo di acquistare ciascuno lo spazio pubblicitario per la propria campagna. Inoltre in questo sistema la compravendita avviene secondo un sistema di real time bidding, il che significa che il procedimento è istantaneo, veloce, che i dati che si possono vedere sono sempre aggiornati, e che tutto il processo è trasparente e sempre sotto controllo.
Il Programmatic advertising permette sia a venditori che acquirenti di incrociare domanda ed offerta in modo rapido ed economico.
I vantaggi del Programmatic Advertising
Ovviamente il fatto che oggi si ricorra spesso e volentieri al Programmatic Advertising non è dovuto al caso, bensì ai vantaggi, soprattutto economici ed in termini di tempo, che sono collegati a questo tipo di programmi.
I maggiori vantaggi del Programmatic Advertising sono:
- quelli dell’ottimizzazione dei costi a fronte di campagne pubblicitarie che risultano più performanti
- quello di poter ottenere una maggiore precisione sul target, dato che è possibile conoscere con certezza il tipo di consumatori o utenti ai quali ci si rivolge
- l’automatizzazione che riduce l’approccio manuale; non c’è nessuna negoziazione umana perchè è la macchina, il pc, che rende l’acquisto diretto e veloce senza alcun intermediario umano
- si possono acquistare banner tenendo conto soprattutto degli interessi o delle condizioni e caratteristiche dell’utente, non solo per il tema del sito: quindi si parte in vantaggio perchè è quanto meno probabile che l’utente sia interessato al prodotto o al servizio
- per avere una panoramica totale e completa della strategia di Advertising e per poter monitorare costantemente le proprie campagne pubblicitarie.