Content is the king è un vero e proprio mantra che ogni agenzia SEO e Web Master ripete ormai da diversi anni. Il contenuto è il re, re del posizionamento sui motori di ricerca, il fattore in grado, forse più di ogni altro, di far scalare posizioni in SERP a una pagina internet. Il tutto, ovviamente, a patto che il testo sia valido per gli utenti e per gli spider dei motori di ricerca. Ma come scrivere contenuti ottimizzati per Google? Ecco una guida pratica al SEO Copy.
Keyword e correlate
La scelte delle parole chiave per cui ottimizzare un contenuto resta un aspetto cruciale per favorire il posizionamento della pagina web tra i primi posti di Google e degli altri motori di ricerca. Rispetto a qualche anno fa, però, cambiano le modalità di ottimizzazione del testo: oggi, la ricorsività della keyword all’interno del testo rappresenta un fattore molto meno decisivo, se non addirittura penalizzante. Meglio, molto meglio, fare un uso intelligente di sinonimi e parole chiave correlate alla principale, evitando il keyword stuffing, ovvero l’eccessiva riproposizione della parola chiave principale. Google ha affinato in modo sostanziale le proprie capacità di scansione semantica e riesce a capire quando un testo è innaturale e realizzato con il solo intento di piazzarsi in SERP.
Il title e la description
Title e description, ovvero titolo e sottotitolo che appaiono all’utente quando esegue una ricerca sui motori di ricerca, sono un altro parametro fondamentale per il SEO Copy. La keyword principale per cui si è scelto di ottimizzare il proprio scritto deve essere presente all’interno del title, possibilmente all’inizio dello stesso.
Con la description va fatto un ragionamento un po’ diverso: la sezione ha principalmente lo scopo di interessare chi sta eseguendo la ricerca, attirando la sua curiosità e, in ultimo, convincerlo a cliccare sul vostro risultato. Essa, dunque, dovrebbe essere pensata esattamente per questo scopo: avete 160 caratteri (anche meno) a disposizione per comporre un sottotitolo persuasivo e capace di conquistare i clic.
Gerarchizzazione del contenuto
Un altro elemento utile se volete scrivere contenuti ottimizzati per Google e l’utilizzo di una formattazione ordinata, facile da comprendere anche per gli spider e gerarchica. L’inserimento di paragrafi ben distinti, tematizzati e ordinati secondo un ordine di importanza, è apprezzato da BigG. Per dare chiarezza alla gerarchia dei contenuti si utilizzano i tag H2, H3, H4, e così via, anch’essi, come il title e la description, ottimizzati per il posizionamento, ma facendo attenzione a variare la parola chiave inserita, selezionando sinonimi e individuando le correlate.
Varietà semantica
Come detto, il keyword stuffing è una pratica penalizzante, desueta, di facile riconoscimento. La varietà semantica, invece, è una risorsa assolutamente consigliata per farsi apprezzare dagli spider. I sinonimi e le parole chiave che ruotano intorno a quella centrale, rendono il contenuto più vario e permettono di conquistare anche possibili parole chiave di lunga coda, ottimi canali di traffico spesso troppo sottovalutati.
Scrivere molto? No, scrivere ‘denso’
Si sente spesso dire che Google apprezza i contenuti lunghi. Si tratta di una convinzione non del tutto esatta. Il concetto di ‘contenuto lungo’ si presta in realtà a interpretazioni. Un contenuto esteso, ma che non risponde ad alcuna esigenza dell’utente e che è scritto in modo innaturale col solo obiettivo di aumentare il numero di parole è inutile. Ciò che piace davvero ai motori di ricerca sono i testi densi di informazioni, che approfondiscono aspetti non considerati da altri. Meglio, insomma, un articolo da 350 parole ma carico di informazioni piuttosto che un trattato di 2.000 ma poco utile al lettore.
Lunghezza delle frasi
Ecco un piccolo segreto: Google ‘ragiona’ in inglese. E non è un dettaglio perché ciò implica che BigG abbia qualche difficoltà a interpretare contenuti in altre lingue, italiano compreso. Una delle conseguenze è che occorre scrivere in modo semplice e comprensibile: evitare un uso eccessivo delle subordinate, non sovraccaricare le frasi di aggettivi e scegliere uno stile accessibile.
I link interni
Inserire link che rimandano a siti, guide e contenuti di approfondimento esterni significa offrire un ulteriore servizio di utilità all’utente. L’importante è che la pagina linkata sia coerente con con gli argomenti del testo. Il consiglio, dunque, è di scegliere con attenzione i siti a cui ‘regalare’ il link: meglio optare per testate .gov, .edu e portali di rinomata autorevolezza, come ad esempio le testate online di famosi giornali.