Le metriche SEO

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Preso dalle continue discussioni su cosa è utile o cosa no, cosa merita di essere ancora considerato e cosa è invece ormai desueto non si può far altro che rendersi conto che la SEO è qualcosa che si evolve in continuazione.

Oggi si ride o perlomeno fa simpatia parlare di alcuni concetti applicati solo fino ad un paio di anni fa e che magari funzionano ancora fin quando non si viene beccati o non si supera un certo limite di sopportazione da parte di Google.

Però è interessante notare che funzionanti o meno, oggi più che concentrarsi sulle tecniche di manipolazione, il mondo dei SEO si muove verso la migliore esperienza utente da offrire. Qualsiasi attività svolta, che sia dalle più elementari tecniche SEO fino a quelle più borderline (oltre sarebbe black-hat ed è un altro discorso) è l’esperienza utente la vera metrica che conta o perlomeno quella che secondo tutti deve contare.

Insomma il mondo dei SEO agisce in base alla conoscenze acquisite, all’esperienza ma alla base di tutto c’è quello di offrire al cliente (o a se stesso) quello che stava cercando cioè quello di cui ha bisogno. Tutto deve essere fatto in virtù di questo, senza mai perdere di vista la madre di tutte le metriche SEO: l’esperienza utente.

Potrebbe sembrare una cosa scontata ma spesso non lo è, tutti concentrati a raggiungere il risultato tutto e subito.

Perché l’esperienza utente è cosi importante?

Prova a pensare ad una delle tante ricerche che fai su internet. Visualizzi i risultati e inizi a vagliarli uno per uno, non necessariamente nell’ordine in cui te le mostra Google, perché magari un titolo o una descrizione ti attira più di un’altra. Dopo essere entrato nel sito che hai scelto, se non avrai trovato quello che cerchi tornerai indietro e proverai con un altro sito. Vuol dire che non sei rimasto soddisfatto. Ecco, ora prova a pensare cosa non ti è piaciuto, cosa mancava. Quello di mettersi nei panni di un cliente è il primo modo per iniziare a capire dove agire con il tuo sito, come migliorarlo e renderlo soddisfacente.

Ma come si lavora su una metrica come la user experience che determina la qualità di un sito? Visto che parliamo di esperienza utente è proprio analizzando il suo comportamento sul sito che troverai la risposta. Quanto tempo l’utente resta sul nostro sito o specificatamente su una determinata pagina? Qual è la percentuale di rimbalzo? Indipendentemente dallo scopo del sito, se cioè è più importante far visite, aumentare i contatti, convertire in vendite, l’obiettivo è quello di centrare il ROI cioè il ritorno sull’investimento.

Le metriche SEO

Non può stupire quindi che le prime metriche che oggi un buon SEO monitora, sono quelle legate all’usabilità di un sito (che comprende rendering e tempi di risposta). Poi un buon SEO passa a controllare gli obiettivi, cioè il traffico del sito, le conversioni e le vendite.

Fanno parte di questa fase il controllo della posizione delle nostre key nelle SERP, l’analisi dei nuovi back link ricevuti, il CTR, e altre. Queste metriche sono fondamentali se vogliamo trasformare in rendita il lavoro che viene fatto sul sito. E’ bello vedere il traffico che impenna ma si tratta solo di numeri che premiano la nostra vanità se non si tramutano in entrate, come dire che il raggiungimento degli obiettivi (conversioni e vendite) è più importante dei numeri in sè. Il cliente sarà soddisfatto se il sito converte altrimenti anche dei grafici che mostrano sontuose impennate serviranno a poco. Ovviamente non è sempre vero. Se parliamo di un blog che monetizza con le impressioni, un traffico che impenna è importante e vuol dire che è quella la metrica da considerare. Per un ecommerce il discorso cambia perché magari quelle key che portano traffico al sito non sono utili per la vendita e di casi cosi ce ne sono molti, anzi è uno dei casi più frequenti di incomprensioni fra SEO e clienti che vorrebbero forzare su key inutili, attratti dal desiderio di spingere quella chiave per aumentare traffico.

A parte tutti i tool esterni di cui possiamo avvalerci per monitorare il nostro sito, potremmo aver commesso degli errori anche banali oppure possono esserci cause esterne che se non risolte tempestivamente potrebbero portare a grossi cali di traffico del sito. Il monitoraggio frequente del nostro sito nella Search Console di Google ci permetterà di rilevare eventuali problemi e agire di conseguenza. Mi riferisco ad errori 404, calo delle pagine indicizzate, link spam, sitemap e tanto altro.

Possiamo concludere dicendo che le principali metriche SEO sono traffico organico, posizionamento e conversione. Come verranno seguite e messe in pratica dipende dal settore su cui si lavora e cosi di volta in volta un fattore avrà predominanza rispetto ad un altro, senza però escludere gli altri.

Articolo a cura di Pasquale Palmiotto.

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