Dati strutturati: ecco come si utilizzano per la SEO

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Sono diversi i dati strutturati che si utilizzano in ottica SEO per l’ottimizzazione e il posizionamento delle pagine web sui motori di ricerca. Per comprendere il loro funzionamento lo abbiamo chiesto ai responsabili di ndvcomunicazione.it, web agency con sede a Roma fra le più note del panorama nazionale, che ci spiegano come i motori di ricerca analizzano ogni sito web e lo posiziona all’interno dei risultati di ricerca.

I crawler

Quest’attività di analisi delle pagine dei siti web i motori di ricerca la eseguono utilizzando i crawler. Si tratta molto semplicemente di sistemi automatizzati che “leggono” le strutture dei siti, le parole in essi contenute e indicizzano quelle pagine nella SERP, nei risultati dei motori di ricerca.

I dati strutturati

I cosiddetti dati strutturati sono informazioni utili da dare ai motori di ricerca per leggere in maniera più pertinente i contenuti di un sito internet. È evidente come questo tipo di lavoro sia fondamentale per chi opera nel web e nel mondo SEO, ma anche per tutte le attività che si rivolgono ad un professionista perché vogliono investire nella propria visibilità digitale.

Con i dati strutturati si forniscono al motore di ricerca di turno (Google su tutto) tutta una serie di informazioni aggiuntive di rapida consultazione quando un utente effettua una ricerca. Facciamo un esempio: se un utente cerca sul motore di ricerca un ristorante nella sua città, la risposta che otterrà non sarà semplicemente un elenco di locali, ma una lista ordinata dove insieme al nome del locale si troverà il prezzo medio dei menu, la posizione, eventuali recensioni, eccetera. Le ricerche sul web sono rapide e devono essere il più efficaci ed esaustive possibili nel minor tempo possibile; ecco perché i dati strutturati forniscono un valore aggiunto al sito e alla sua comunicabilità.

I dati strutturati lavorano attraverso schema.org, una sorta di linguaggio comune che i principali motori di ricerca (Google, Bing e Yahoo) hanno creato per permettere di leggere queste informazioni dei siti e restituire un rich sinippet dettagliato e completo.

Il rich snippet

Di cosa si tratta? Si tratta appunto di tutti quegli elementi “di risposta” che il motore di ricerca fornisce all’utente. Solitamente il rich snippet è composto dal Titolo e dalla Descrizione di ogni pagina che compone un sito, ma negli ultimi anni è stato integrato, proprio grazie ai dati strutturati, con molte più informazioni.

Chi si occupa di ottimizzazione dei siti web deve quindi saper lavorare con i markup di schema.org e imparare a far capire ai motori di ricerca quali sono le informazioni relative al sito di cui ci si sta occupando. L’obiettivo è quello di permettere al motore di ricerca di sapere di cosa tratta quella pagina, quel sito, quell’attività e dare risposte pertinenti agli utenti. Per farlo, similmente a come si procede per la redazione di un articolo giornalistico, si devono fornire risposte chiare ad alcune domande, tra cui Come?, Cosa?, Chi?, Può?. L’indicazione è quella di utilizzare più di 4 voci (ma meno di 8) utilizzando non più di 50 parole per ogni paragrafo informativo.

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