Come si sa, HTTP sta per Hyper Text transfer Protocol e HTTPS è la sua versione “più sicura”. Il secondo protocollo, rispetto al primo, permette di far sì che la comunicazione avvenga grazie ad una connessione criptata; e questo garantisce l’autenticazione del sito, l’integrità dei dati trasmessi, insomma in poche parole garantisce una maggiore sicurezza per chiunque utilizzi il vostro sito.
Perché per un sito è più sicuro passare da HTTP ad HTTPS? Per motivi di privacy e di sicurezza per i clienti, in primo luogo. La sicurezza è un fatto molto importante, soprattutto se sul sito i clienti effettuano dei pagamenti online oppure inseriscono dei dati sensibili.
Ma non si tratta “solo” di una questione di sicurezza. Infatti sembra che il protocollo HTTPS sia anche ben visto dalla SEO; l’algoritmo di Google sembra prendere in maggiore considerazione le pagine che hanno questo protocollo rispetto al precedente. Quindi migrare da HTTP ad HTTPS diventa anche un buon motivo per migliorare il posizionamento ed il lavoro SEO.
Tutto questo vale non solo se avete un e-commerce o un sito con dati sensibili, ma anche per tutti gli altri siti. Prevenite in questo modo i problemi connessi alla violazione della vostra privacy e di quella degli utenti, che potrebbero costarvi cari.
Dal 2014 Google si prodiga perché ogni sito faccia il passaggio da HTTP ad HTTPS e se non l’avete ancora fatto, è giunta l’ora. Ma come effettuare la migrazione da HTTP ad HTTPS?
La migrazione da HTTP ad HTTPS
Ma come si effettua questo passaggio così importante?
Per migrare da HTTP ad HTTPS dovete cominciare a fare il test server, e il backup del sito. Il test serve per assicurarsi che la versione live del sito, effettivamente, funzioni.
Quindi dovete acquistare un certificato SSL, che va installato sull’account hosting del sito.
A questo punto controllare (può essere un lavoro lungo ma è indispensabile) che tutti i link del sito siano passati da HTTP ad HTTPS e siano quindi aggiornati.
Effettuate anche l’aggiornamento dei link su template, sui for, sui plugin.
Dovete anche effettuare la notifica dei cambiamenti da HTTP ad HTTPS a Google, in modo che chiunque abbia messo il sito fra i preferiti non lo perda, e che il valore SEO del vostro sito originale non vada perduto assieme al duro lavoro fatto per posizionarlo. Inoltre eviterete le penalizzazioni per il mancato ritrovamento della pagina (errore 404).
Dopo aver seguito la procedura, fai scansione con strumenti ad hoc (come Screaming Frog) specie se hai un sito grande, per controllare di non aver dimenticato alcun link.
Aggiorna anche il file robots.txt e la sitemap, e se tutto finora è andato alla perfezione, non ti rimane altro da fare che effettuare la migrazione sul sito live.
Cura anche l’aggiornamento dei link sugli account social, i widget, le pubblicità, e-mail… controlla che sia tutto a posto. Effettuata la migrazione da HTTP ad HTTPS il tuo sito sarà molto più sicuro ed anche i dati e la connessione dei tuoi utenti.